Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/292

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288 Lettere

gere il circolo della vita e del piacere, o piuttosto siamo pur pazzi per marcire nella nostra superba miseria? Vi son delle cose proprie alle nazioni, leggi, costumi, religioni, ve ne sono che dipendon dal clima, dalla situazion, dal governo, bastino queste a distinguere gli uni dagli altri. Ma nelle cose che ponno chiamarsi un fondo universale della natura comune a tutti, perchè non godiamo dei beni altrui, e non li facciam nostri propri? Dai francesi si prende la cucina, il vestire, ogni moda più frivola, e siamo stolidi a segno di mandar de’ milioni in Francia per averne dei drappi, e de’cuochi, che potremmo farci da noi con un poco di attenta industria. Perchè in vece non prendiamo da loro delle buone tragedie e commedie per farne noi delle simili, perchè non imitiamo i loro storici e i loro oratori migliori? Noi altri inglesi veniamo iti Italia a cercar delle antiche edizioni, dei vecchj quadri, delle curiosità letterarie, e in tutto siam tanto spesso ingannati; ma perchè non prendiamo tra voi il buon gusto dell’architet-