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Inglesi. 321


introdotti in Italia da costoro, o per cagion di costoro. Una sulla poesia bernesca, un’alrra su i predicatori, un’altra sulla filosofia, sull’educazione, e su altri capi già toccati dal nuovo Virgilio con man tremante e con politica italiana, ma che io svolgerò con mano libera e inglese. Tra le prime ve ne scriverò una sulla rima, essendomi un dì trovato qui in Londra con un vostro venturiere letterato, che sprezza altamente i versi sciolti, che ho veduti dai più illustri d’Italia e più saggj aversi in pregio, ed ama tanto la rima, che ha stampate gran traduzioni non solo in rima, ma in rime martellane; egli è ben ardito, a me pare, 0 ignorante, se vuol far fronte, o se 11011 sa il sentimento del Tasso, del Maffei, del Conti e di tanti altri. Gli ho dato in tanto a vedere nel discorso del Conti ( a ) sulla poesia italiana quel poco che ivi si accenna in tal proposito, e aspetto di sapere da lui, che (jT) Vedi il discorso dell’abate Conti riportato aita nota prima in piè della Jettera.

Tomo XII. X