Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/74

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e poche altre più simili a queste, e tutto ciò mettiamo a memoria e ripetiamolo per diletto. Perché quai voli, e pensieri più nobili ponno trovarsi di quelli, onde le prime tre sono tessute? Qual invenzione ammirabile, nuova, ed ardente del più vivo foco non è quell’accusa, e quella difesa d’amore? Chi non si sente languir per dolcezza, e trasportare per estasi a quella fonte, tra quell’erbe, e que’ fiori animati, in quell’aere sacro, e sereno, che tutti pieni della bellezza di Laura tutti gli fanno onore e tributo, e rapiscono divinamente quà e là il Poeta, e chi va leggendo con lui? Che risplendenti, e inusitate, ed alte immagini, che sovrumani trasporti, che soave delirio, ed ebrietà di passione infiammata non sentesi colà dentro per tutto? Diciamo il vero, amici poeti, mentr’io leggea questi pezzi, era ella più meraviglia, o più invidia la nostra? Qual di noi seppe esprimere un sì divin pianto?

Et era ’l Cielo all’armonia sì intento,

Che non si vedea in ramo mover foglia, Tanta dolcezza avea pien l’aere e il vento;