Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/119

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Trasfusi. 115

marchese MafFei ogni giorno vien più pregiato.

Ma veramente dovrebbonsi pregiar sempre come coloro, che fanno Ja gloria delle nazioni. Noi non ci diamo pace, che la lor fama sia jposruma,o vada a farsi sentire ai lontani paesi, ed ai tempi avvenire, poiché talora si videro venir gli stranieri cercando d’un udito, che i suoi cittadini conoscevano appena.

Gii esempi non sono rari, che a tal giugne la non curanza verso di loro, che son ridotti o a morir di miseria, o di cordoglio, come del Tasso, e di tanti pittori, e poeti si legge; o furono dall’ ingratitudine umiliati, come per poco avvenne all’’ Ariosto, quando al suo mecenate presentò l’immorrai suo poema; eppur anche fuor di loro opere, ed oltre al valor dell’ ingegno sono uomini per lo più amabili e cari, e naturalmente pacifici, e virtuosi, senza avarizia, ambizione, vii gelosia, e vanità ’(la qual veramente c il rifugio, e la trista consolazione dell’ anime inette ), e la loro bontà giugne a farli aro cor creduli, onde vengon traditi barbaramente, o ridotti a miseria. Ma nulla giova, e