Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/160

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de’ linguaggi più ingrati sia quel di’ due po,poli stessi, come, il fu de’ loro maggiori, e de’ galli ( \ ). L’amenità del cielo, la temperie dell’ aria, la fertilità e vaghezza de’colli , onde le viti, gli agrumi, gii olivi, ed i frutti più saporiti, e i più dilicati uccellami produconsi, le belle persone, il vestir gaio anche nelle villanelle, la grazia, e lo spirito anche al contado, la bellezza e l’ardore anche negli animali, l’industria, il commercio, i’ agricoltura, i lavori d’ ogni maniera, e il traffico più fiorente ( 2 ), tutto si rassomiglia assaissimo, mentre tutto è diverso nella Iombardia, nel piemonte, nello stato ecclesiastico j e sin ne’ regni di Napoli, e di Sicilia, ( 1 ) E‘ curiosa l’osservazione fatta da me tra Brescia e Verona, tra Firenze e Bologna per conoscere dal linguaggio sin oggi i confini de’galli antichi a’confini del brescia-jj no e del veronese, del toscano e del bolognese: territorio moderno.

(2) Non ha Venezia più antico trattato di commercio di quello, che fece co’ veronesi fin dal upg. dice il Foscarini, ed è assai nota la navigazione a quei dì de’toscani, essendo essi come lo stato de’ veneti posti gran tratto sul mare.