Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/24

Da Wikisource.
20 Genj

con legge la sua memoria, benché la posse?, ga, ma più in grande, e in generale come in immagini.

Vediamoli ne’loro studj. L’uomo d’ingegno studia la storia, non la divora, segue attento i suoi passi, procura di ricordarsene l’epoche, il filo, i fatti più illustri, e le date, mettendo in ordine tutto nella memoria, e formandone quasi modelli, e tavole ragionate, perché poi con ingegno, e criterio separa il vero dal falso, esamina la verità, e la dirige colla verisimiglianza; nelle scienze ragiona, e calcola, pesa, e misura; sa bene le leggi dei moti celesti, e terreni, osserva in fisica con finezza, viaggia nella geografia con avvedimento, e non gli mancano carte, e mappamondi, nè telescopi «>.1 bisogno, barometri, e macchine per verificare le osservazioni, e le sperienze dietro le tracce altrui, e dando anch’esso alcun passo più oltre. Il suo vero talento è la scien2a de’numeri, delle misure, e delle teoriche verità o speculative, come son l’aritmetica, Ja geometria, la logica; e se volgesi alla fettorica, ed alla poetica, ne sa appunto le re*