Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/246

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Tacito, che dipingono come Curzio, o Patercolo, che istruiscono come Cesare, che appassionano come Livio. In un angolo riporrei que’ che scrivono della lor patria, della lor professione, del loro pirtito; e in un altro gli autori delle vite de’ loro contemporanei, o concittadini, o contubernali, ma soprattutto de’loro signori.

Così presso a poco degii altri studi si dica, e degli stili, degli argomenti, de’ gusti diversi. E come i gusti son vari, e nessun* piace a tutti, come son vari i talenti, e ognun prevale in alcuna abilità; così s’andrebbe scegliendo a gustare il più saporito secondo i palati, ed a tentar s’entrerebbe la strada più facile al passo, e più agevole ai corso. Chi può dir quanti si salverebbono dal naufragio, che si perdono in mari ignoti, e quanti discoprirebbono terre novelle, i quai sempre vanno radendo il lido stesso ?

Così dunque 1’ educazione verrebbe ad essere insieme e più fruttifera, e più spedirà, massimamente trovandosi gli educatori e maestri in quella felice necessità invah sin ora bramata’ di discernere prima i loro allievi, di