Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/324

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320 Note.

„ que’a uno più serio, alla canzone XII, „ P Iride. In questa Glcim da principio esal,, ta il bel rossore delle donzelle, quando fa-> „ vellano collo sposo alla presenza della pia* „ dre; indi soggiugne Ma quando le lor cigli4 Movonsi in liberiate, E lunge dalla madre Or danno, ed or ricevon» Le amarosette occhiate; Certo che atlor di quelle Gote son meno belle La -porpora e le rose.

„ Divinamente. Ma Gleim dovea finir qui, „ Egli non ha sentito ( per dirla con Cice„ rone ) quid esset satis; queL- atis, di cui „ ella parla sì bene. Ha voluto portar la „ cosa più oltre in questa maniera Obi se possibil fosse Schierar mille di queste Sì amabilmente rosse Gote lii a mezzo cielo In bell’ ordin curuandole Sotto l’arco celeste !

Ratto ei dovria per l’aere Le