Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/362

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358 Note.

in tutre l’opere di Platone ? Onde non è maraviglia se fu posto assai spesso in confronto d’ Omero, chiamaci divini amendue, e tenuti dal pari per la grandezza, e fecondità del lor genio, siccome i sovrani ingegni del mondo. L’un si disse il filosofo de’ poeti, come ]’ altro il poeta direbbesi de’ filosofi.

Evidenza, colore, elevazione, passione, che fan sentire gli affetti, i contrasti, i pensieri di tutti gli attori ne’ poemi dell’ uno, e ne’ dialoghi pur dell’altro, onde possono chiamarsi. i più drammatici tra gli scrittori di verso, o di prosa per quella vita, ed azione, che sparsero nelle lor’ opere. Ambi ricchissimi di finzioni, ed invenzioni, che più incantano chi li legge, senza eh’ ei se n’ avvegga, perchè 1’ uomo è sempre fanciullo per 1* amor del mirabile, e in ogni età v’ ha le sue favole, e i suoi apologhi ad allettarci, e sono in Platone, e in Omero i simboli, le allegorie, le immagini sempre ingegnose cavate dal seno dell’ entusiasmo. Vero è, che molto si dee del merito di Platone a Sacrati suo maestro, quanto alle massime psincipalmente, e dottnue tuoraii, come assai Scno-