Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/55

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Rapidi. 51

furono sempre accusati di quello studio, e di quella fatica, che già costarono, e che ognor vi si sente. E’ notabile il numero grande dell’opere lasciate da’ pittori della scuola veneta per la loro rapidità, ed è la scuola più ricca d’entusiasmo d’esecuzione. E pur troppo si veggono pochi geni in quel tempo, in cui tutto è divenuto legame, precetto, scuola, e schiavitù, sicchè languiscono molti anni gl’ingegni al tenerli tra mille ceppi, e se ancor nacquero con entusiasmo, non poterono mai sapere di possederlo per mancanza di libertà1. Così più rari divengono i geni, quanto più sia comune ad una nazione


  1. Quintiliano fece l’opera sua per formare con arte e precetti l’eccellente oratore. Ma in questa medesimi ei dice: Propter quae mihi semper moris fuit quam minime alligare me ad praecepta&c. ed in airro luogo parlando dell’arte sua confessa, che non ratione aliqua, sed motu nescio, an innarrabili judicatur Instit. I. 14.
    Perchè dunque far tanta fatica per dar precetti, giudizi, e regole con tanto sminuzzamento, e in tanta mole di gran volume? Ma per illustrare e difinire tal punto leggi ed in-