Pagina:Bettini - Guida di Castiglione dei Pepoli, Prato, Vestri, 1909.djvu/104

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democratico: a Bologna non fu così, i partiti si bilanciavano e conseguentemente le lotte aspre e continue.

Prima verso il 1275 dopo 40 giorni di lotta, il popolo bolognese riconobbe come dittatore Rolandino de’ Passeggeri, che assicurò la supremazia di parte guelfa, ma alla morte di lui i Ghibellini riprendono animo, tornano i fuorusciti e con essi anche i Bianchi fiorentini, festosamente accolti.

Di fronte al pericolo che lo minaccia, cerca e trova il popolo un gonfaloniere e un difensore delle venti società — corporazioni d’arti — in Romeo de’ Pepoli, — i Pepoli erano una delle più grandi e ricche famiglie di Bologna e d’Italia — come lo aveva già trovato in Rolandino de’ Passeggeri1.

Nè Romeo fallì alle speranze riposte in lui: conservò religiosamente le forme repubblicane, promulgò leggi rigorose onde si osservassero gli ordinamenti per la soppressione della schiavitù, governò con equanime giustizia; e l’amore del popolo per lui — come in molte altre circostanze, — si manifestò variamente.

Ma i nobili ghibellini esclusi dal governo, e per giusta ragione, dal Pepoli, congiurarono contro di lui: sollevarono il popolo, che quanto è pronto ad inalzare gli idoli, è pronto altrettanto ad atterrarli, — cogliendo il pretesto di errori ed ingiurie vere, o meno — e Ro-



  1. Redolico Prof. Niccolò. Dal Comune alla Signoria. Saggio sul Governo di Taddeo Pepoli in Bologna, Bologna, Ditta Nicola Zanichelli 1898.