Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 93 — |
imperiale, protestò sempre di voler osservare, come patrizio bolognese, la bolla di Sisto V, «Hoc Pontificatus initio» 1585 per la distruzione dei malviventi.
Giovanni Pepoli del Conte Filippo e di Elena Fantuzzei nacque il 28 Maggio 1521, fu battezzato il 9 Giugno ed ebbe a compare l’Arcivescovo di Pisa. Era uomo dei tempi suoi, ma non degli uomini peggiori. Servì col grado di Colonnello nella milizia pontificia, e poi in varie imprese sotto le bandiere di S. Marco; fu grande e magnifico signore, Senatore, dei Quaranta, d’animo compassionevole e generoso.
Nella notte dal 30 al 31 Agosto 1586, dopo essersi devotamente confessato a uno dei due Cappuccini improvisamente mandatigli — gli fu negato il S. Viatico — e fatto testamento pietoso e misericorde, il Pepoli viene strozzato con un cordone di seta...1
Sia pace a questa povera vittima degli umani giudizi e della ferocia dei tempi2.
La salma venne nottetempo, subito dopo l’eccidio, portata in S. Petronio, e il dì appresso — era un sabato — pochi frati e diciotto battuti, in mezzo ad un’onda di popolo mesto e atterrito, l’accompagnarono al tempio monumentale di S. Domenico. Ivi giacciono ancora le sue ossa, nella splendida, magnifica tomba dei Pepoli3.
- ↑ Pozzolini-Siciliani Cesira. Castiglion de’ Pepoli. Estratto dalla Nuova Antologia 16 Ottobre 1899.
- ↑ Il C. Giovanni lasciò, avuti da Vincenzia Mamolini, giovane popolana di Bagnacavallo, tre figli Ugo, Giacomo, Ricciardo e una figlia. I figli, Ugo specialmente, tornarono in istato e fecero onore al nome paterno.
- ↑ Mamiani T. Del Papato negli ultimi tre secoli. Milano F. Treves 1885.