Pagina:Bettini - Guida di Castiglione dei Pepoli, Prato, Vestri, 1909.djvu/118

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Nulla sors longa est, dolor ac voluptas
Invicem cedunt: brevior voluptas
. . . . . . . . . . . . . . . . .
Res Deus nostras celeri citatas
Turbine versat.          Seneca. Tyeste 596.

Misera fine ebbe pure, tra i dinasti di Castiglione, il Conte Ercole figlio a Girolamo.

Con fasto regale gli andò a sposa Vittoria Cybo de’ Principi di Massa e Carrara, spagnuoli venuti qua, ed al matrimonio, celebrato il 6 Luglio 1609, presero parte precipua gli Estensi da cui usciva Marfisa, madre della giovane.

Ercole era un prode, Celebrato in tutta Italia per la sua splendidezza: tutto dava a credere che l’altera donna dovesse trovarsi lieta della sua sorte1.

I primi anni del matrimonio scorrono senza nubi; di nuovi germogli s’accresce l’antica pianta pepolesca, quando ecco nascono dei dissidii. Ercole per togliere ogni causa di discordia propone alla consorte di ritirarsi nel romito Castiglione: invano... convien giungere alla separazione, al divorzio.

Vittoria trova in Alfonso d’Este un patrocinatore potente e senza scrupoli, ostile ai Popoli anche per antichi rancori.



  1. Niccolò Rodolico. L’Abdicazione d’Alfonso M.se d’Este. Racconto storico. Bologna, Ditta Niccola Zanichelli Dep. 1901.