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Giovanni Bardi si rese celebre nell’ultima metà del secolo XVI colla sua svariatissima coltura, e fu membro dell’Accademia della Crusca e di quella degli Alterati.
Prese parte alla lotta fra i partigiani dell’Ariosto e quelli del Tasso: a lui fu indirizzato un «Discorso» dall’anima buona e gentile di Torquato.
Fu dei primi a promuovere che si musicassero alla maniera dei Greci e dei Latini le drammatiche composizioni.1
Questo si attesta anche da una epigrafe collocata in Via de’ Corsi, prossima alla Chiesa di S. Gaetano, in Firenze:
Jacopo Corsi
Nelle sue vicine case già da tempo demolite
Accolse nella seconda metà del secolo XVI
Il fiore dei letterati musici e poeti
Fu delle loro discipline
Dotto cultore e favoreggiatore generoso
E ivi fece rappresentare
Nel MDLXXXXIV
Con musica sua e di Jacopo Peri la Dafne
Dramma d’Ottavio Rinuccini
Primo frutto dei sapienti studi
Della camerata del C. Bardi
E prima opera del rinnovato melodramma
Lasciò anche un pregiato «Discorso sopra il giuoco del Calcio fiorentino» ed altri lavori.
Girolamo, nato in Firenze nel 1544, prima monaco
- ↑ Vedi G. B. Doni, Musica scenica.