Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/74

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in salvo fuggendo ed accompagnò l’Imperatore all’Isola d’Elba. Dopo la battaglia di Waterloo, tornò a prendere stanza a Firenze ove eseguì tutti quei capo-lavori che resero immortale il suo nome.

Coll’elezione al soglio pontificio, del Mastai Ferretti, Pio IX, sembrò giunta l’epoca della redenzione italica: Italia invero per breve, troppo breve tempo, s’affratellò: si chiesero e si ebbero riforme e statuti.

Mutati anche in Toscana, che avea avuto mite governo, gli ordini politici e promulgata la costituzione nel Febbraio del 1848, Lorenzo fu nominato senatore dal Granduca, ed onor vero, per questo, si ebbe chi lo nominò e il consesso cui fu chiamato ad appartenere. Ma chi parla del Bartolini come senatore della Toscana? Membro di 20 accademie, corrispondente dell’Istituto di Francia, Cavaliere della legione d’Onore e degli Ordini di S. Gregorio e di S. Giuseppe, il Bartolini era stato nominato nel 1840 professore di scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed esercitò quest’ufficio sino alla sua morte.

Fu in questo ufficio che esso ripristinò l’uso dei modelli viventi e ben a ragione, perchè è dal vero che l’arte dee trarre le sue concezioni.

Era un artista sommamente fecondo, ma essendo uso ad accettare tutti i lavori propostigli, ha lasciato un gran numero di opere incompiute e la più parte di quelle che uscivano dal suo studio non ricevettero che l’ultimo perfezionamento dai suo scalpello.

Tutte le sue figure splendono per armonia di proporzioni ed espressione. Scolpiva i panneggiamenti, come pochi altri mai, ma più si piacque e più si mostrò maestro nel nudo. Numerosissime furono le opere dello scultore, ma il maggior numero di esse passò le Alpi;