Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/79

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poche parole scolpisti l’uomo sommo, come scolpivi l’Abele nel marmo.

Il Romanelli, distintissimo scultore suo amico e scolaro, prese la direzione dello studio del venerato maestro.

Nel 1887 gli alpinisti Pratesi, sulla facciata esterna della Casa Bartolini (antica dogana) che guarda la strada provinciale, ponevano l’epigrafe seguente dettata dal compianto Cesare Guasti letterato insigne.

In questa casa de’ Bartolini
visse fanciullo
Lorenzo
che rese alla Statuaria
l’efficacia del vero
la grazia del bello
chiedendo al cuore l’idea
alla natura le forme




Nel luglio 1887
gli alpinisti ponevano




Fu una vera solennità, un plebiscito d’affetto e d’ammirazione, che i suoi connazionali rendevano al glorioso montanino. In quella splendida giornata di Luglio, sembrava che natura radiante prendesse parte ad una festività sì ben meritata.

Vi concorsero, oltre la sezione alpina pratese, molti alpinisti d’ogni parte d’Italia, che in quei dì si trovavano a godere le fresche brezze dell’Appennino, le rappresentanze comunali, la società operaia di Vernio un’onda di popolo accorsa da ogni parte.