Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/92

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Vita del Beato Pietro.


«Nel tempo che S. Bernardo governava la Religione, molti monaci di santa vita fiorirono. E fra gli altri un Don Pietro, a cui, essendo egli stato alquanto tempo monaco e vissuto santamente secondochè domanda la Regola, venne desiderio di far maggior penitenza e di menar vita più rigida e di più considerazione.

«Laonde, con licenza de’ superiori, si ritirò nei boschi di Montepiano, facendosi quivi per sua abitazione una piccola capannetta.

«Stando, egli, adunque, in quelle montagne a servire a Dio, avvenne che una volta, i Conti Signori di Vernio, i quali son padroni di quei luoghi, andando a caccia per que’ boschi smarrirono i compagni che li seguivano colle cose necessarie al vitto.

«Errando adunque costoro per quelle macchie, giunsero a caso al Romitorio del Beato Pietro, molto stanchi e affamati, e con moltissima sete. Posandosi quivi, domandarono al Romito se egli aveva niente, con che essi si potessero alquanto ricreare, «Egli rispose: Che non aveva se non del pane, e dei frutti selvatici i quali erano il suo usato cibo. E detto questo, trovò loro da mangiare con grande carità. Ma non avendo vino (imitando il Signor Nostro Gesù Cristo, in cui aveva fermissima fede) prese dell’acqua e sopra quella con grande speranza, avendo fatto il segno della S. Croce, per grazia di Dio, l’acqua incontanente cangiossi in buonissimo vino.

«Del qual miracolo rimanendo stupefatti quei Signori, accendendosi di meraviglioso amore inverso quel Santo Uomo, gli dissero che Egli eleggesse un luogo su quel