Pagina:Bianca Laura Saibante - Discorsi, e lettere, Venezia 1781.djvu/39

Da Wikisource.

35

pie, affine di più onorare e rendere più lieto quel giorno da esso lui celebrato. Quindi e’ mi parrebbe di poter tuttavia dedurre, che il medesimo costume a noi pervenuto fosse, con questa differenza però, che allora le fiondi e i fiori si adoperavano durante il sacrificio ed i banchetti, ed ora semplicemente i fiori si usano, e questi tuttavia non a carra, od a barelle, si versano sul capo, come dalle donne villerecce far si solea, ma dalle cittadine unicamente con simmetria ed ordin decente sopra esso si dispongono. Dell’origine di una tale usanza per dir vero la mia insufficienza non giunge a saper dirvene d’avvantaggio. Il perchè se non vi grava ascoltare, passerò a rendervi ragione del perchè piuttosto sopra una tempia, che in mezzo della fronte io ponga alcuna volta quel fiorellino, che sì l’occhio vi ferisce. Ma di grazia permettete, ch’io qui chiami per terzo a tormi di questo impaccio il leggiadro filosofante Messer Agnolo Firenzuola, il quale in mia vece gentilmente vi risponda. Sentitelo: risponde egli a Madonna Lampadia, che appellandolo Messer Celso, così seco lui ragiona. “Madonna Lampadia. Ma diteci la cagione del portar de’ fiori, che nel vero io mi son dilungata un poco troppo da casa: ma scusimi il giusto odio, ch’io porto a questi intonacati. Celso. Voi dovreste sapere, che ordinariamente si dorme più in sulla tempia destra, che in sulla sinistra; laonde avviene, che quella parte, per essere più depressa, e più ammaccata, viene avvallare alquanto più che l’altra; come eziandio si vede nelle barbe degli uomini, le quali per


E 2 la