Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/12

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4 capo xviii.


È ancora da sapersi che verso il 1600 sotto il ponteficato di Clemente VIII era stata eretta una congregazione di cardinali e teologi deputati alla correzione dei libri, cioè a dire a levare dai rituali, e dalle opere de’ più riputati autori che scrissero di diritto canonico tutte quelle espressioni che non tornavano giovevoli alla Curia, e sostituirvene altre più accomodate. Ora Frà Paolo nel suo discorso fa osservare che dal solo libretto intitolato Practica Papiensis del Ferrario furono levati più di dieci luoghi che difendevano la libertà ed autorità temporale dei principi. «È noto a tutti, dice, che papa Leone IV circa l’850 compose un’orazione in cui si diceva: Deus, qui Beato Petro Apostolo tuo collatis clavibus regni cœlestis, animas ligandi atque solvendi Pontificium tradidisti etc. (cioè: Dio che nel conferire le chiavi del regno de’ cieli al tuo apostolo Pietro, hai dato al papa la facoltà di legare e di sciogliere le anime ecc.). E così è stato letto nella Chiesa da quel tempo fino al nostro per 750 anni, e stampato anco in tutti i messali e breviari. Adesso dopo il mille seicento, il cardinal Baronio è stato l’autore di levare il vocabolo animas, e vuole che si dica assolutamente ligandi atque absolvendi etc., pretendendo con questo di estendere quella potestà alle cose temporali; poichè con la parola animas non poteva abbracciare se non che le cose spirituali, e così hanno comandato che si stampino tutti i messali e breviari, il che si eseguisce. Quando sarà passato qualche anno, guai a chi dirà che il vocabolo animas vi fosse; sarà subito notato per ere-