Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/231

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capo xxiv. 223


Infine se è vera la fama conservata da una lunga tradizione sarebbono testimoni dell’ingegno architettonico il Frà Paolo e il palazzo Donati alle Fondamenta Nuove, e il teatro anatomico di Padova, attribuiti a suo disegno.

Comunque sia egli è pur fuori di dubbio che Frà Paolo sorpassò in sapere ed ingegno ogni altro grand’uomo del suo secolo, e sparse una immensa luce anco sulle età future. Imperocchè quantunque nulla o pressochè tanto ci sia rimasto di quanto fece per le scienze, i suoi tentativi, i suoi lumi, le sue scoperte comunicate ad altri, servirono di possente impulso, e giovarono come insegnamenti. Sarebbe un pirronismo affatto irragionevole il negare che il Sartorio l’Acquapendente e forse più di tutti il Galileo non ne abbiano approfittato, e che molte delle loro scoperte non siano state incoraggiate o suggerite dal Consultore. Quantunque altri lo abbia preceduto in qualche tentativi, si può dire esser egli stato il primo ad applicare l’esperienza e l’analisi all’esame dei misteri della natura. E questa scoperta vale essa per mille, e forse il gran Bacone di Verulamio dovette al carteggio che ebbe con Frà Paolo molte di quelle sublimi sue idee, l’applicazione delle quali diede una spinta così poderosa al pregresso delle scienze.

Pari alla dottrina furono gli encomi dati a così grand’uomo; abbiamo già vedute che opinione ne avessero, come scienziato, Della Porta, Acquapendente, Galileo; come teologo la stima in cui fu tenuto lungamente a Roma ne è una non dubbia prova; come giureconsulto e uomo di Stato, il