Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/269

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capo xxvii. 261

Groslot, da Mornay e più di tutto dai fratelli Dupuy, che poi lo pubblicarono a stampa, si ebbe il carteggio della corte di Francia co’ suoi ambasciatori a Roma e a Trento; Wotton gli procacciò documenti diplomatici della camera imperiale e degli altri principi di Germania e della Spagna; Bedell lo fornì per quanto credo, di notizie per quei tempi peregrine sugli affari d’Inghilterra; i suoi numerosi corrispondenti gliene mandarono da tutte le parti d’Europa: quindi potè egli vedere il diario di Francesco Chieregato nunzio di Adriano VI, gli atti della legazione del cardinale Gaspare Contarini, le lettere dei cardinale del Monte primo legato del Concilio sotto Paolo III, quelle di monsignor Visconti agente di Pio IV a Trento, le memorie del cardinale Amulio, e moltissime altre per lo più ignote al Pallavicino; ma il maggior sussidio lo trasse dalla immensa suppellettile d’istoria arcana e diplomatica che offrivano gli archivi segreti della repubblica veneta.

«Quantunque volte, dice Leopoldo Ranke, ebbi occasione di mettere a confronto i dispacci veneziani con quelli di agenti di altre nazioni ho creduto di trovarvi una tal quale diversità. Troppo leggermente, pare a me, si occupano questi delle faccende del giorno, e sono assai meno liberi di riguardi appunto perchè invecchiano nella loro residenza; ma i Veneziani sapendo che i loro messaggi sariano letti da chi gli precedette o da altro che stava per succedergli, si davano cura di osservare ogni cosa con assoluta libertà. Con assai circospezione tenevano fissi gli occhi sulle rela-