Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/284

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276 capo xxvii.

pali e i dissidenti; che invece di riformare gli abusi introdotti nell’ordine ecclesiastico, hanno deformato il governo della Chiesa assoggettandola a leggi sconosciute a tutta l’antichità; e se il Concilio emendò alcuni abusi, altri e in maggior numero ne sancì, i quali se dapprima erano considerati come abusi, furono poi come usanze legittime giustificati. Perocchè l’autorità dei vescovi già scemata per le usurpazioni pontificie, fu intieramente subissata dai decreti di quella sinodo: la quale convertendo le usurpazioni in diritti, e riducendo l’episcopato nel solo papa, trasformò i vescovi di liberi direttori delle loro chiese in delegati della Santa Sede. E infine nel maneggio del concilio di Trento la corte romana non ebbe tanto a cuore gl’interessi della Chiesa e la riunione del popolo cristiano quanto la conservazione delle sue ricchezze e la esaltazione della propria grandezza. Dalle quali cose risultava che la sinodo tridentina, forza nuova e nuovo arcano del papato, era una statuizione umana, diretta a fini umani, e per molti lati viziosa alle società politiche.