Pagina:Bini - Scritti editi e postumi.djvu/136

Da Wikisource.

ogni suo pensiere nel non pensare a nulla, e questo fa per amore di chi gliel comanda. Platone e Aristotele si fecero largo tra di noi, sebbene fuor di stagione, mediante la coda lunghissima dei commenti. Io commenti non faccio, perchè non ho per anche commesso sì gravi peccati da scontarli con tal penitenza; ma dire un motto o due non mi spiace, se non altro per dimostrare, che sono anch’io fra gli animali parlanti: e che direste, se mediante un mio cenno, o di tal altro povero diavolo, il caso permettesse che le dottrine del Foscolo si facessero più popolari? E non ridete, chè in capo all’anno il caso ha per lo meno sei mesi di governo nella nostra famiglia. Chi pertanto potesse spiccarsi un istante dal suo interesse, e mandare un riflesso d’amore alle cose che gli stanno d’intorno, tenga prediletto il Foscolo. È il primo fra i rarissimi Italiani d’oggi che pensano a modo loro; ed ebbe spirito sottile d’indagine, e fiorente immaginazione, e concetto e stile originale, e gittò in Italia i primi semi della prosa poetica, e fu tanto amico a ciò che aveva sembianza di verità, che per farne professione più aperta abbandonò la terra materna, e lasciò l’ossa nel sepolcro degli stranieri; e se l’atto vaglia, o non vaglia, il dicano coloro, che seppero a prova di quanto affanno sia grave il sospiro lontano dell’esule. E chi vede un barlume del futuro, dica quando potremo riscattare quell’ossa, e far loro le feste funerali. ―

La possibile perfezione dell’umano incivilimento, ufficio solenne, ed inerente alla dignità dello spirito, è base in un popolo di verace Letteratura. Di questo incivilimento la opinione arde divisa fra due partiti, e dall’uno sta la speranza, e il moto larghis-