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2 Capitolo primo

senso; gli estremi allora si toccano in quantochè le tipiche differenze appariscono in principio ed in fine della serie. Voglio dire che le qualità più spiccate di organismo acquatico si rivelano da una parte tra le specie più sedentarie, incapaci di spostarsi, almeno nella condizione adulta; dall’altra fra quelle che si spostano rapidamente ed in ogni direzione dello spazio che le circonda.

Per vari motivi una Spugna, un Corallo, un Briozoo male si concepirebbero fuor d’acqua, anzitutto perchè un animale abbarbicato al fondo, come la pianta alla sua zolla, sarebbe incapace di provvedere al nutrimento sulla terra emersa. L’acqua è veicolo e vivaio di sostanze nutritive ben migliore dell’aria; spoglie di organismi galleggianti cadono in copia sul fondo dagli strati superiori; inoltre l’acqua è ottimo solvente di sostanze organiche e costituisce in certi casi una soluzione nutritiva, infine tenui correnti proprie dell’ambiente o prodotte dall’attività medesima dell’animale (minuscole ciglia che vibrano, battendo ritmicamente il liquido) bastano soventi volte a portare il cibo necessario, senza contare che i minuti organismi delle acque sono tanto abbondanti da incappare spesso fra i tentacoli di qualche sedentario nemico.

Per contro l’atmosfera che circonda l’animale terrestre non suole accogliere sufficiente quantità di organismi o di resti organici né per caduta dagli strati più alti né per correnti spontanee o provocate. L’Epeira, il Ragno dei giardini, si precipita a paralizzare col morso velenoso ed a suggere l’insetto rimasto prigioniero nelle sue reti. Supponete invece il Ragnosta-