Pagina:Biologia marina.djvu/38

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14 Capitolo primo


Ma le unità paragonabili pel nostro scopo — 0sserva il Joubin — non seno già due superficie, ma bensì una superficie ed un volume, poichè nel mare ferve la vita e negli strati superiori non mancano organismi vivi nelle zone intermedie e sul fondo; per contro si può. dire che i 29 % occupati dalle terre emerse rappresentino biologicamente una superficie, dalla quale fa d’uopo ancora detrarre le più alte vette montane e le estreme terre polari, dove nonv’ha quasi palpito di vita.

Però non conviene prendere troppo alla lettera questa asserzione. Il terriccio dei campi accoglie piecoli animali e vegetali che si estendono anche nel senso della profondità; inoltre, come fa notare il Racovitza, certi Insetti che gli entomologi ricercano con tanto ardore nelle grotte e che si considerano generalmente come cavernicoli non appartengono in realtà alla fauna delle caverne, ma abitano le buche, le fenditure, l’angusta rete di vie sotterranee nelle rocce del sottosuolo e capitano soltanto acco mente nelle caverne.

È vero però che la vita del terriccio (édafon, come l’ha chiamata il Francé) non si approfonda general. mente a più di un metro dalla superficie e i sistemi di fenditure popolate di organismi ipogei, sebbene si diramino a profondità considerevoli, sono limitati a certe regioni; si tratta dunque di associazioni biologiche, le quali infirmano soltanto in parte il paragone espresso dianzi. Per analogo motivo non la infirmano i volatori che si innalzano per breve tempo e in via temporaria nell’atmosfera, nè le cisti di Protozoi nè le uova di minuti organismi che il vento tratto tratto solleva e disperde.