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Uno sguardo alle condizioni fisiche del mare ecc. 23

Il sale marino o cloruro di sodio è senza dubbio il composto caratteristico, il composto principe dell’acqua marina. Eppure possiamo oggi affermare che il cloruro di sodio non è in grado di determinare, senza il concorso di altri sali, un ambiente compatibile colla vita organica; difatti un animale marino, immerso in acqua avente la stessa densità del mare, ma contenente soltanto cloruro sodico, cessa di vivere dopo un tempo più o meno lungo. La vita invece si mantiene perfettamente quando al sale marino vengano aggiunte piccole quantità di cloruri di calcio e di potassio. Questi sali, che fatti agire da soli riuscirebbero nocivi, esercitano adunque un’azione antagonistica rispetto al primo e valgono a neutralizzarne l’azione tossica.

Altro fatto importante è che la presenza di questi tre elementi, nelle medesime proporzioni in cui l’analisi li rivela nell’acqua marina, non è necessaria soltanto agli organismi d’acqua salsa, ma anche ai terrestri; tant’è vero che il siero del sangue nei mammiferi li contiene tutti e tre in soluzione meno concentrata, ma su per giù colle stesse proporzioni relative che vengono indicate per l’acqua marina.

Alcune sostanze contenute nell’acqua salsa non son rivelate dai metodi più delicati d’indagine chimica, data la loro quantità estremamente tenue; deve tuttavia tenerne conto il biologo poiché molti organismi hanno la proprietà di concentrarne qualcuna nei propri tessuti. Col puzzo di iodoformio che sparge il Balanoglossas tradisce la presenza dell’iodio nei suoi tessuti. Il rame ha nel sangue di molti animali marini (ad es. dei Cefalopodi e di alcuni Crostacei)