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DISCORSO OTTAVO I79

raro fenomeno che difficilmente si rinnoverá, vale a dire che la casa d’Austria fu minacciata nella parte men vulnerabile delle sue frontiere, cioè in quella che è custodita dalle Alpi Noriche e Rezie. A Montenotte, a Lonato, a Castiglione e a Rivoli (^) si videro i miracoli della strategia, e i risultamenti di Wurtzbourg in Germania ne furono la contropruova. Le ostilitá riprese nel 1799 fecero seguire a chi reggeva la Francia gli errori del piano del 1796, e l’apparizione dell’esercito russo ruppe ogni proporzione .di forza numerica, mentre la Svizzera divenuta anch’essa teatro di guerra ne accrebbe lo spazio, e i francesi perdettero le loro conquiste. Ma l’applicazione della strategia fatta da Massena a Zurigo preservò il territorio francese da una invasione, sciolse la seconda coalizzazione e preparò i successi di Marengo e di Hohenlinden, dove il sistema dell’operare in massa ebbe grandi risultamenti sotto la direzione del generale che tanti ne aveva ottenuti in Italia e in Egitto. Questi mercé della vasta applicazione del sistema anzidetto riprese in Europa la superioritá sugli austriaci rimasti soli, riguadagnò il perduto e alla pace di Luneville, seguita da quella di Amiens, fece riconoscere i nuovi acquisti della Francia e pose fine alla guerra generale cominciata nel 1792. Ma nelle guerre dell’impero che seguirono la rottura della pace di Amiens, la strategia acquistò tale importanza, fece tali progressi che rivesti interamente, presso gli scrittori militari che ne trattarono, il carattere di una scienza, se non esatta nel senso compiuto della parola, quasi che esatta.

(1) Le canpagne del 1796 e del 1797 possono indurre in errore sulla natura e l’applicazione de’ principi dell’arte se non sono studiate con attenzione e freddezza, essendo falsissimo il piano del Direttorio nel volere imporne alla corte d’Austria per la sua frontiera meglio difesa, siccome quella ch’era appoggiata al Tirolo ed alle Provincie illiriche. In effetto malgrado i prodigi di scienza e di valore del capitano francese e del suo esercito, a Lodi, a Castiglione, ad Arcoli ed a Rivoli si corse rischio di perdere tutto il frutto delle piú belle operazioni giá fatte e di tornare al pie delle Alpi, nel caso in cui non si fosse avuto ogni volta uno strepitoso trionfo, tale da paralizzare per alcun tempo l’esercito austriaco e da imporne moralmente a tutti gli Stati italiani che potevano dichiararsi contro. Alla vigilia di segnare i preliminari di pace la posizione del generale francese era molto azzardata, come appare dalle sue stesse Memorie.