Pagina:Boccaccio, Giovanni – Elegia di Madonna Fiammetta, 1939 – BEIC 1766425.djvu/50

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44 l'elegia di madonna fiammetta


Cui io ancora seguendo addimandai:

— Or con che aspetto si partí? Con grave? —

A cui ella rispose:

— Niuno mai piú dolente ne vidi. —

Poi seguitai: — Quali furono gli atti suoi? E che parole disse nella partenza? —

Ed ella rispose:

— Voi quasi morta nelle mia braccia rimasa, vagando la vostra anima non so dove, egli vi si recò, tosto che tale vi vide, nelle sue teneramente: e con la sua mano nel vostro petto cercato se con voi fosse la paurosa anima, e trovatala forte battendo, piagnendo, cento volte e piú agli ultimi baci credo vi richiamasse. Ma poi che voi immobile non altramente che marmo vide, qui vi recò, e, dubitando di peggio, lagrimando piú volte bagnò il vostro viso, dicendo: «O sommi iddii, se nella mia partenza peccato alcuno si contiene, venga sopra di me il giudicio, non sopra la non colpevole donna. Rendete a’ luoghi suoi la smarrita anima, sí che di questo ultimo bene, cioè di vedermi nella mia partita, e di darmi gli ultimi baci dicendo addio, ed ella e io siamo consolati». Ma poi che vide voi non risentirvi, quasi senza consiglio, ignorando che farsi, pianamente in sul letto posatavi, quale le marine onde, da’ venti e dalla pioggia sospinte, ora innanzi vengono e quando addietro si tornano, cotale da voi partendosi infino in sul limitare dell’uscio della camera pigramente andando, mirava per le finestre il minacciante cielo nemico alla sua dimora; e quindi subitamente verso voi ritornava, da capo chiamandovi e aggiugnendo lagrime e baci al vostro viso. Ma poi che cosí ebbe fatto piú volte, vedendo che piú lunga non poteva essere con voi la sua dimora, abbracciandovi disse: «O dolcissima donna, unica speranza del tristo cuore, la quale io, a forza partendomi, lascio in dubbia vita, Iddio ti renda il perduto conforto, e te a me tanto servi che insieme felici ancora ci possiamo rivedere, sí come sconsolati ne divide l’amara partenza». E cosí come le parole diceva, cosí continuamente piangeva forte, tanto che i singhiozzi del