Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/107

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Federico terzo, re di Cicilia. Alcuni voglion dire lui averlo intitolato tutto a messer Can della Scala; e io il credo piú tosto, per la maniera che tenne di mandar prima a lui quello che composto avea che ad alcuno altro.

XXIV

ALTRE OPERE COMPOSTE DA DANTE

Compose ancora questo egregio autore nella venuta d’Arrigo settimo imperadore un libro in latina prosa, nel quale, in tre libri distinto, prova a bene esser del mondo dovere essere imperadore, e che Roma di ragione il titolo dello imperio possiede, e ultimamente che l’autoritá dello ’mperio procede da Dio senza alcun mezzo. Gli argomenti del quale percioché usati furono in favore di Lodovico duca di Baviera contro alla Chiesa di Roma, fu il detto libro, sedente Giovanni papa ventiduesimo, da messer Beltrando Cardinal dal Poggetto, allora per la Chiesa di Roma legato in Lombardia, dannato si come contenente cose eretiche, e per lui proibito fu che studiare alcun noi dovesse. E se un valoroso cavaliere fiorentino, chiamato messer Pino della Tosa, e messer Ostagio da Polenta, li quali amenduni appresso del legato eran grandi, non avessero al furor del legato obviato, egli avrebbe nella cittá di Bologna insieme col libro fatte ardere Possa di Dante ( a ). Oltre a questi, compose il detto Dante egloghe assai belle, le quali furono intitolate e mandate da lui, per risposta di certi versi mandatigli, a maestro Giovanni del Virgilio. Compose ancora molte canzoni distese e sonetti e ballate, oltre a quelle che nella sua Vita nuova si leggono. E sopra tre delle dette canzoni, comeché intendimento avesse sopra tutte di farlo, compose uno scritto in fiorentin volgare, il quale nominò Convivio, assai bella e laudevole operetta. (a) Se giustamente o non, Iddio il sa di vero. Oltre a questi ecc.