Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/123

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eserciti del padre. E, per poter meglio celare l’effigie giovanile, si coperse la testa con una mitra, la quale essi chiamavan «tiara», e le braccia e le gambe si nascose con certi velamenti. E, accioché la novitá dell’abito non avesse a generare alcuna ammirazione di lei in coloro che da torno le fossero, comandò a tutti che quello medesimo abito usassero. E in questa forma, dicendo sé esser Minia, se medesima presentò agli eserciti; e cosi, avendo acquistata reai maestá, severissimamente servò la disciplina militare, e con virile animo ardi non solamente di servare lo ’mperio acquistato da Nino, ma ancora d’accrescerlo; e a niuna fatica, che robusto uomo debba poter sofferire, perdonando, si sottomise Etiopia, e assali India, nella quale alcun altro mortale, fuor che il marito, non era stato insino a quel tempo ardito d’entrar con arme. Ed essendole in molte cose ben succeduto del suo ardire, non dubitò di manifestarsi esser Semiramis, e non Ninia, a’ suoi eserciti. Essa, oltre alle predette cose, pervenuta in Babillonia, antichissima cittá da Nembrot edificata, e veggendola in grandissima diminuzione divenuta, a quella tutte le mura riedificò di mattoni, e quelle rifece di mirabile grossezza, d’altezza e di circúito. E, parendole aver molto fatto, e posto tutto il suo imperio in riposo, tutta si diede alla lascivia carnale, ogni arte usando che usar possono le femmine per piacere. E, tra l’altre volte, facendosi ella con grandissima diligenza le trecce, avvenne che, avendo ella giá composta 1’ una, le fu raccontato che Babillonia le s’era ribellata e venuta nella signoria d’un suo figliastro. La qual cosa ella si impazientemente ascoltò, che, lasciato stare il componimento delle sue trecce, e i pettini e gli specchi gittati via, prese subitamente l’armi, e, convocati i suoi eserciti, con velocissimo corso n’andò a Babillonia, e quella assediò; né mai dall’assedio si mosse, infino a tanto che presa l’ebbe e rivocata sotto la sua signoria: ed allora si fece la treccia, la quale ancora fatta non avea, quando la ribellione della cittá le fu detta. E questa cosí animosa operazione, per molte centinaia d’anni testimoniò una statua grandissima fatta di bronzo, d’una femmina la quale dall’un de’ lati avea i capelli sciolti, e dall’altro composti in una treccia,