Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/137

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avendo egli concedute le sue armi e il carro a Patrocolo, e Patrocolo essendo stato ucciso da Ettore, turbato s’armò: e, vinto e ucciso Ettore, e strascinatolo, e poi tenutolo senza sepoltura dodici di, e ultimamente rendutolo a Priamo, e poi perseverando nel combattere, avendo ucciso Troilo, fratello di Ettore, suspicò Ecuba costui non doverle alcuno de’ figliuoli lasciare, per che con lui tenne segreto trattato di dovergli dare Polissena, sua figliuola, per moglie, dove egli le promettesse piú non prendere arme contro a’ troiani. Amava Achille Polissena meravigliosamente, percioché ne’ tempi delle tregue veduta l’avea, ed eragli oltre ad ogni altra femmina paruta bella. Ed essendo dunque esso in convenzione con Ecuba, secondo che ella gli mandò dicendo, solo e disarmato andò una notte nel tempio d’Apollo timbreo, il quale era quasi allato alle mura d’Ilione, credendosi quivi trovare Ecuba e Polissena; ma come egli fu in esso, gli usci sopra Paris con certi compagni; ed essendo Paris mirabilmente ammaestrato nell’arte del saettare, aperto l’arco, il feri d’una saetta nel calcagno, percioché sapeva lui in altra parte non potere esser ferito: per che Achille, fatta alcuna ma piccola difesa, cadde e fu ucciso, e poi seppellito sopra l’uno de’ promontori di Troia, chiamato Sigeo. «Vidi Paris». Paris, il quale per altro nome fu chiamato Alessandro, fu figliuolo di Priamo e di Ecuba, del quale Tullio in libro De divinatione scrive che, essendo Ecuba pregna di quella pregnezza della quale ella partorí Paris, le parve una notte nel sonno partorire una facellina, la quale ardeva tutta Troia. Il qual sonno essa raccontò a Priamo: del significato del qual sogno Priamo fece domandare Apollo, il quale rispose che per opera del figliuolo, il quale nascer dovea di questa grossezza, perirebbe tutta Troia. Per la qual cosa Priamo comandò che il figliuolo che nascesse, ella il facesse gittar via. Ma, essendo venuto il tempo del parto, e avendo Ecuba partorito un bel fanciullo, ebbe pietá di lui, e noi fece, secondo il comandamento di Priamo, gittar via, ma il fece occultamente dare a certi pastori del re, che l’allevassero: e cosí da questi pastori fu allevato nella selva chiamata Ida, non guari dilungi da