Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/235

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a dire quanto «terra»: come che, secondo Fulgenzio, «Plutone» in latino suona tanto quanto «ricchezza»; e perciò è chiamato da’ latini «Disfiiter», quasi «padre delle ricchezze»: e che le periture ricchezze consistano in terra, o di sotterra si cavino, questo è chiarissimo; ed «Opis» è chiamata la terra, e perciò meritamente Plutone è detto non solamente «terra», ma ancora «figliuolo della terra». Ma, percioché le prime ricchezze, non essendo ancora trovato l’oro, apparvero in parte pervenire dal lavorio della terra, e Saturno fu colui il quale primieramente insegnò lavorare la terra, è per questo meritamente chiamato padre di Plutone.] [Alle ricchezze, le quali per Plutone intendiamo, è meritamente data una cittá, la quale ha le mura di ferro, e per guardia Tesifone; accioché per questo noi intendiamo le menti degli avari, a’ quali le ricchezze commesse sono, esser di ferro, e conosciamo la crudeltá loro intorno alla guardia e tenacitá di quelle; e in questa cittá dice Virgilio non esser licito ad alcun giusto d’entrare: Nulli fas casto sceleratum insistere limen; accioché egli appaia che il cercare o il servare le ricchezze senza ingiustizia non potersi fare.] [Per la reai corte e per li circustanti a questo Plutone si deono intendere l’angosce e l’ansietá delle sollicitudini infinite, e ancora le fatiche dannevoli, le quali hanno gli avari nel ragunar le ricchezze, e ancora le paure di perderle, dalle quali sono infestati coloro li quali con aperta gola intendono sempre a ragunarle; e per lo carro dobbiamo considerare le circuizioni e i ravvolgimenti per Io mondo, ora in questo e ora in quel paese discorrendo, che fanno coloro li quali e tirati e sospinti sono dal disiderio di divenir ricchi; e l’essere il detto carro sopra tre ruote tirato, nulla altra cosa credo significhi se non la fatica, il pericolo e la incertitudine delle cose future, nelle quali coloro, che vanno dattorno, continuamente sono; e cosi i cavalli tiranti questo carro dicono esser tre, a dimostrarne