Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/245

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li quali sono a distinguere da questi, percioché, dove i predetti sono pessima spezie d’avari, quelli, dei quali intendo di dire, non si posson con ragione dire avari, né sono. Son di quegli li quali, in nulla parte passato il dovere, con diligenzia s’ingegneranno di fare che i lor campi loro abbondevolmente rispondano: questo è giusto disiderio e giusta operazione, quantunque ella trapassi il bisogno, percioché f quel piú in assai cose commendabili si può poi a luogo e a tempo adoperare. Alcuni altri, per non stare oziosi, con ogni lealtá faranno una loro arte, alcuna mercatanzia, li quali, quantunque piú che lor non bisogna avanzin di questa, non sono perciò da reputare avari. Altri s’ingegnano di riscuotere e di racquistare quello o che hanno creduto o che hanno prestato del loro ad altrui: né questo è da dire avarizia, quantunque sia piú che quel che bisogna a chi il raddomanda. E similmente sono alcuni altri, li quali col sudore e con la fatica loro, o per prezzo o per provvisione si fien messi al servigio d’alcun altro e con fede l’avranno servito: il domandar questo, e il volerlo, niuna ragion vuole che sia reputata avarizia. È, oltre alla predetta, la seconda spezie d’avarizia, la quale consiste in difetto di dare dove e quanto si conviene; e in questa quasi tutta l’universitá degli uomini pecca. Sonne alcuni, che, poi che per loro opera o per l’altrui sono divenuti ricchi, sono si fieramente tenaci, che, non che pietá o misericordia gli muova a sovvenire eziandio d’una piccola quantitá un bisognoso, ma a’ figliuoli, alle mogli e a se medesimi son si scarsi, che, non che in altro si ristringano, ma essi né beono né mangiano quanto il naturale uso disidera; e dell’altrui prenderebbono, se loro dato ne fosse. Alcuni altri ne sono, li quali né onore né dono voglion ricevere da alcuni, per non avere a dare o ad onorare. Alcuni altri ne sono, li quali non solamente alle loro vigilie o a’ cassoni ferrati li loro tesori fidano, ma, fatte profondissime fosse ne’ luoghi men sospetti, gli sotterrano: di che segue assai sovente, come essi vivendo non ne hanno avuto bene, cosí dopo la morte loro non ne puote avere alcun altro. E pallian questi cotali la lor miseria col dire: noi siamo solenni guardatori del