Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/68

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andandone piú alcuno, esso, levatosi, andò alla cattedra di Socrate e disse: — Maestro, io non ho al mondo cosa alcuna che ti dare per questo debito, se non me medesimo, e io me ti do; e ricordoti che io ti do piú che dato non t’ha alcun altro che qui sia; percioché non ce n’è alcuno che tanto donato t’abbia, che alcuna cosa rimasa non gli sia, ma a me, che me t’ho dato, cosa alcuna non è rimasa. — Al quale Socrate umilmente rispose: — Eschilo, il tuo dono m’è molto piú caro che alcuno altro che da costoro mi sia stato dato, e la ragione è questa: io non ho alcuna cosa la quale io possa assai degna donare a costoro che a me hanno donato, ma io ho da potere rendere a te guiderdone del dono che fatto m’hai, e quello sono io medesimo; e cosí io me ti do; e perciò quanto tu vuogli che io abbia te per mio, tanto fa’ che tu abbi me per tuo. — Fu di sua natura pazientissimo, e con egual animo portò le cose liete e le avverse, intanto che molti voglion dire non essergli stato mai veduto piú che un viso. Il che maravigliosamente mostrò vivendo, e sostenendo i fieri costumi dell’una delle due mogli che avea, chiamata Santippe: la quale, senza interporre, il di e la notte egualmente, con perturbazioni e con romori era da lei stimolato; la qual tanto piú nella sua ira s’accendeva, quanto lui piú paziente vedeva. Ed essendo alcuna volta stato addomandato da Alcibiade, nobilissimo giovane d’Atene, secondo che scrive Aulo Gellio in libro undecimo Noctiurn Atticarum, perché egli non la mandava via, conciofossecosaché per la legge lecito gli fosse, rispose che per la continuazione dell’ingiurie dimestiche fattegli da Santippe egli aveva apparato a sofferire con non turbato animo le disoneste cose, le quali egli vedeva e udiva di fuori. Oltre a questo, tenendosi Santippe ingiuriata da lui, un di, preso luogo e tempo, dalla finestra della casa gli versò sopra la testa un vaso d’acqua putrida e brutta; il quale sapendo donde venuto era, rasciuttasi la testa, null’altra cosa disse: — Io sapeva bene che dopo tanti tuoni doveva piovere. — Furono le sue risposte di mirabile sentimento. Era in Atene un giovane uomo dipintore, assai conosciuto, il quale subitamente divenne medico; il che detto a Socrate, disse: — Questi