Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/90

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avvenuto il caso d’Ippolito, figliuolo di Teseo, re d’Atene, che, fuggendo la sua ira, da’ cavalli che il suo carro tiravano, spaventati da’ pesci chiamati «vecchi marini», li quali di terra rifuggivano in mare, lui, rotte le ruote, pe’ luoghi petrosi trascinando, aveano tutto lacerato, e in si fatta maniera concio che ciascuno giudicava lui morto: per l’arte e sollecitudine di questo Esculapio fu a sanitá ritornato. Ed avvenendo non guari poi che Esculapio, percosso da una folgore, morisse, diceva ogn’uomo perciò lui essere stato fulminato da Giove, percioché Giove s’era turbato che alcuno uomo avesse potuto un altro uomo morto rivocare in vita. Per la quale universal fama degli sciocchi, fu del tutto interdetta l’arte della medicina; e, secondo che Plinio, nel libro ventinovesimo De historia naturali, scrive, essendo la medicina sotto oscurissima notte stata nascosa insino al tempo della guerra peloponensiaca, fu da questo Ippocrate rivocata in luce e consecrata ad Esculapio. E dice Rabano, nel libro preallegato, che ella stette nascosa nel torno di cinquecento anni; e cosi costui, d’arte cosí opportuna all’umana generazione si può dire essere stato prencipe ed autore. Scrive di costui san Geronimo nelle Questioni del Genesi che, avendo una femmina partorito un bel figliuolo, il quale né lei né il padre somigliava, era per esser punita si come adultera; il che udendo Ippocrate, disse che era da riguardare, non per avventura nella camera sua fosse alcuna dipintura simile; la qual trovatavisi, liberò la innocente femmina dalla sospezione avuta di lei. Egli fu piccolo di corpo e di forma fu bello: ebbe gran capo, fu di movimento ed eziandio di parlar tardo e fu di molta meditazione e di piccol cibo; e, quando si riposava, guardava la terra. Visse novantacinque anni, e poi si mori. [«Avicenna». Avicenna, secondo che io ho inteso, fu per nazione nobilissimo uomo; anzi dicono alcuni lui essere stato chiarissimo prencipe e d’alta letteratura famoso, e massimamente in medicina. Altro non ne so.] «E Galieno». Galieno fu per origine di Pergamo in Asia, lá dove primieramente fu trovato il fare delle pelli degli animali carte da scrivere, le quali ancora servano il nome del luogo