Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/91

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dove primieramente fatte furono, e chiamansi «pergamene»; ed in medicina fu scienziatissimo uomo, secondo che appare. Costui primieramente fiori ad Atene e poi in Alessandria fu di grandissimo nome; e quindi venutosene a Roma, quivi fu di grandissima fama, per quello che alcuni dicano, al tempo di Antonino pio imperadore. Altri il fanno piú antico, e dicono che egli % visse al tempo di Nerone e degli altri imperadori, che appresso lui furono, infino a Domiziano. Esso, poi che finiti ebbe anni ottantasette, finio la vita sua. «Averrois». Averrois dicono alcuni che fu arabo ed abitò in Ispagna; altri dicono che egli fu spagnuolo. Uomo d’eccellente ingegno, intanto che egli comentò ciò che Aristotile in filosofia naturale e metafisica composto avea; e tanto chiara rendè la scienza sua, che quasi apparve insino al suo tempo non essere stata intesa, e però non seguita, dove dopo lui è stata in mirabile pregio, anzi a quella d’ogni altro filosofo preposta. «Che ’l gran comento feo»: sopra i libri d’Aristotile. Ed è intra lo «scritto» e’l «comento», che sopra l’opera d’alcuni autori si fanno, questa differenza: che lo scritto procede per divisione, e particolarmente ogni cosa del testo dichiara; il comento prende solo le conclusioni, e, senza alcuna divisione, quelle apre e dilucida: e cosí è fatto quello d’Averrois. Ma, poiché finite sono le storie, avanti che fine si faccia a questa quarta particula, è da rimuovere un dubbio, il quale per cose in essa raccontate si può muovere: e dico che in questo canto pare che l’autore a se medesimo contradica, in quanto di sopra, ragionandogli Virgilio quali sieno quegli che in questo cerchio puniti sono, dice esser tali che non peccáro: «es’egli hanno mercedi, Non basta», ecc. E poi ne nomina l’autore alquanti, che di questi cotali sono, si come nelle raccontate istorie è assai manifesto, li quali assai apertamente appare loro essere stati peccatori, si come Ovidio, il quale, quantunque assai cose buone e utili componesse, nondimeno a chi legge il suo libro, il quale è intitolato Sine titillo, assai chiaro può vedere lui essere stato quasi piú che alcun altro effeminato e lascivo uomo. E, oltre a questo, nel libro il quale egli compuose De arte