Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/102

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si commette, ed egli piú appieno discrive la qualitá del luogo, nella quale i miseri son puniti, dicendo: «Io vidi un’ampia fossa», cioè un fiume, «in arco torta, Come quella che tutto il piano», del settimo cerchio, «abbraccia», col girar suo, «Secondo ch’avea detto la mia scorta». Dove questo Virgilio dicesse, cioè che questo fiume o fossa abbracciasse tutto il piano, non ci è: vuoisi adunque intendere lui averlo detto in alcun de’ ragionamenti di ciò da lui fatti, ma l’autore non l’avere scritto. «E tra ’I piè della ripa», la quale circundava il luogo, «ad essa», fossa, «in traccia. Venien centauri armati di saette», (supple) e d’archi(percioché invano si porteria la saetta, se l’uomo non avesse l’arco), «Come solean nel mondo», quando vivevano, «andare a caccia». Che animali sieno i centauri, e come nati, e perché qui posti, si dimostrerá dove si dirá il senso allegorico. «Vedendoci calar». Qui comincia la quarta parte del presente canto, nella quale, poi che l’autore ha dimostrata la qualitá del luogo dove si puniscono i primi violenti, ne mostra come Virgilio parlasse a’ centauri che il fiume circuivano, e come uno ne fosse lor conceduto per guida Dice adunque: «Vedendoci», i centauri; [e dice «vedendoci», percioché l’autore faceva muovere, e per conseguente sonare, tutte le pietre di quel trarupo, donde discendeva giú, sopra le quali poneva i piedi, la qual cosa far non sogliono gli spiriti; mosse i centauri per maraviglia a ristare, udendo ciò ch’usati non eran d’udire,] «calar», cioè discendere, «ciascun», de’ centauri, «ristette, E della schiera tre si dipartirò», venendo verso loro, «Con archi ed asticciuole», cioè saette, «prima elette», cioè tratte del turcasso o d’altra parte, ove per avventura le portavano. «E l’un», di que’ tre, «gridò da lungi: — A qual martiro Venite voi, che scendete la costa? Ditei costinci», ove voi siete, «se non», ( supple ) il direte, «l’arco tiro»; — quasi voglia dire: io vi saetterò. «Lo mio maestro disse: — La risposta Farem noi a Chirón», cioè a quel centauro il quale è preposto di voi. E poi, in detestazion della sua troppa domanda, con alcune parole il contrista.