Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/104

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che ti poter donare, in riconoscenza del grande amore il quale io t’ho portato e porto, se non questa mia camiscia, la qual se tu serverai senza farla lavare, ed egli avvenga che Ercule in altra femmina ponga amore, dove tu possi fare vestirgli questo vestimento, egli incontanente rimoverá il suo amore da ogni altra femmina, e ritornerallo in te. — Deianira, credendo questo dovere esser vero, prese la camiscia e guardolla; e ivi a certo tempo, avendo Ercule quasi dimentica lei, e amando ardentissimamente una giovane chiamata Iole, figliuola d’Eurito, re d’Etolia, occultamente adoperò che egli questo vestimento si mise in dosso; e andato a cacciare in sul monte Oeta, e per la fatica della caccia riscaldatosi e sudando forte, col sudore bagnò il sangue secco, e quello, liquefatto, gli entrò per i pori, e misegli una si fatta rabbia addosso, che esso, composto un gran fuoco, volontariamente per morire vi si gittò dentro e in quel mori. E cosi fece Nesso, dopo la sua morte, la vendetta di sé egli stesso.] [La bella Deianira fu figliuola d’Oeneo, re di Calidonia, e fu ragguardevole vergine per singular bellezza, tanto che molti giovani nobili la disperarono e domandaron per moglie; ma, dopo molte cose, essendo stata promessa ad Acheloo fiume, e ultimamente conceduta ad Ercule domandamela, nacque guerra tra Acheloo ed Ercule; ma, essendo Acheloo vinto da Ercule, ne rimase Ercule in pacifica possessione. Dice Teodonzio che la guerra, la qual fu tra Ercule e Acheloo fiume, fu in questa maniera, che, rigando Acheloo Calidonia con due alvei, e per questo molto alcuna volta per le piove la provincia, crescendo, guastasse, fu ad Ercule, addomandante Deianira, posta da Oeneo, padre di lei, questa condizione, che egli la poteva avere dove recasse Acheloo in un solo alveo, e quello si d’argini forti chiudesse, che egli crescendo non potesse guastare la contrada: la qual cosa Ercule con grandissima fatica fece, e cosi, essendo vincitore del geminato corso d’Acheloo, ebbe Deianira. Costei è quella di cui di sopra è detto, che ad Ercule mandò la camiscia di Nesso ] «E quel», centauro, «di mezzo ch’ai petto si mira, È ’l gran Chirone, il qual nudri Achille». [Questo durone non fu