Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/139

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terza Virgilio gli mostra come da questa maraviglia si solva; nella quarta l’autore fa quello che Virgilio gli dice; nella quinta lo spirito schiantato si rammarica; nella sesta Virgilio il consola e domandalo chi egli è; nella settima lo spirito dice chi egli è; nella ottava il domanda Virgilio come in quelle piante si leghino e se alcuna se ne scioglie mai; nella nona lo spirito risponde alla domanda. La seconda comincia quivi: «Io sentia»; la terza quivi: «Però disse»; la quarta quivi: «Allor porsi»: la quinta quivi: «E ’l tronco suo»; la sesta quivi: «S’egli avesse»; la settima quivi: «E ’l tronco: — Si»; la ottava quivi: «Però ricominciò»; la nona quivi: «Allor soffiò». Dice adunque: «E ’l buon maestro», disse: — «Avanti che piú entre», infra questo bosco, «Sappi che se’ nel secondo gi rone», — cioè nella seconda parte del settimo cerchio, nel quale si punisce la seconda spezie de’ violenti, cioè coloro li quali o se medesimi uccisero, o li lor beni mattamente [disparsero e] dissiparono; «Mi cominciò a dire, — e sarai, mentre Che tu verrai nell’orribil sabbione», sopra ’l quale si punisce la terza spezie de’ violenti; «Però riguarda bene, e si vedrai Cose che torrien fede al mio sermone», se tu non le vedessi; e ciò sono gli spiriti essere divenuti piante silvestri e in quelle piagnere e dolersi. Per le quali parole l’autore divenuto piú attento, dice: «Io sentia d’ogni parte». Qui comincia la seconda parte della parte seconda principale di questo canto, nella quale l’autore si maraviglia d’udire trar guai, e non vedere da cui; e però dice: «Io sentia d’ogni parte», di quel bosco, «trarre guai, E non vedea persona che ’l facesse, Per ch’io tutto smarrito m’arrestai». E questo smarrimento avvenne, percioché immaginar non potea che i guai, li quali udiva, uscissono di que’ bronchi, li quali vedea. E quinci scrive quello che estimò che Virgilio credesse, quando si mosse ad aprirgli donde quegli guai venivano, dicendo: «Io credo ch’ei credette», Virgilio, «ch’io credesse, Che tante voci». dolorose, «uscisser tra que’ bronchi, Da gente che per noi si nascondesse». «Però disse il maestro». Qui comincia la terza parte della seconda principale di questo canto, nella quale Virgilio gli mostra,