Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/184

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II Senso allegorico [Lez. lv] «Poiché la caritá del natio loco», ecc. Poiché l’autore ne’ precedenti due canti, per dimostrazion della ragione, ha vedute e conosciute le colpe e i supplici per quelle dati dalla divina giustizia alle due spezie de’ violenti, cioè a coloro li quali usaron violenza verso il prossimo e contro alle cose di quello, e a coloro li quali usarono violenza nelle proprie persone e nelle loro medesime cose; esso, seguitando la ragione, in questo canto ne dimostra come vedesse punire la terza spezie dei violenti, cioè coloro li quali usaron violenza nella deitá e nelle sue cose. E costoro dimostra esser in tre parti divisi, si come contro a tre cose peccarono, cioè contro a Dio, e appresso contro alla natura, e, oltre a ciò, contro all’arte, le quali son cose di Dio. E, comeché in tre parti divisi sieno, nondimeno ad un medesimo tormento esser dannati gli dimostra, in quanto tutte e tre maniere sono in una ardentissima rena, e sotto continuo fuoco, che piove loro addosso, tormentati; ma in tanto son differenti, che coloro, li quali nella divinitá si sforzaron di far violenza, sono sopra la detta rena ardente a giacere supini, sopra sé ricevendo lo ’ncendio, il quale continuo cade loro addosso; e coloro, li quali fecero violenza alla natura, sono in continuo movimento sopra la detta rena, similmente sopra sé ricevendo l’arsura; e coloro, li quali contro all’arte adoperarono, sempre sopra la detta rena seggono, infestati dalle fiamme che piovono. E, percioché, si come chiaro si vede, hanno la maggior parte del tormento comune, estimo, se separatamente di ciascuno dicessi l’allegoria, si converrebbe una medesima cosa piú volte ripetere, il che sarebbe tedioso e fatica superflua; e però, per fuggire questo inconveniente, mi pare debba essere