Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/190

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Oltre a ciò, dice questa statua esser di rame infíno alla ’nforcatura, volendone per questo dimostrare, in processo di tempo, dopo la chiarezza della moltitudine ampliata sopra la terra, essere avvenuto che gli uomini, dalla ammirazion de’ corpi superiori, e ancora dagli ordinati effetti della natura nelle cose inferiori, cominciarono a speculare, e dalla speculazione a formare le scienze, l’arti liberali e ancora le meccaniche, per le quali, si come il rame è piú sonoro metallo che alcuno de’ predetti, divennero gli uomini fra se medesimi piú famosi e di maggior rinomèa che quegli davanti stati non erano. Ma, percioché, come per lo cognoscimento delle cose naturali e dell’altre gli uomini divennero piú acuti e piú ammaestrati e piú famosi, cosi ancora piú malvagi, adoperando le discipline acquistate piú tosto in cose viziose che in laudevoli; è questa qualitá di tempo discritta esser di rame, il quale è metallo molto piú vile che alcun de’ sopradetti.

Appresso dice che questa statua dalla ’nforcatura in giú è tutta di ferro eletto, volendo per questo s’intenda esser, successivamente alle predette, venuta una qualitá di tempo, nella quale quasi universalmente tutta l’umana generazione si diede all’arme e alle guerre, con la forza di quelle occupando violentamente l’uno la possessione dell’altro. E di questi, secondo che noi abbiami per l’antiche istorie, il primo fu Nino, re degli assiri, il quale tutta Asia si sottomise, e quinci discesero l’arme a’ medi e a’ persi, e da questi a’ greci e a’ macedoni e a’ cartaginesi e a’ romani, li quali con quelle l’universale imperio del mondo si sottomisero. E similmente, essendosi questa pestilenza appiccata a’ re e a’ popoli e alle persone singulari, quantunque alcuno principal dominio oggi non sia, persevera nondimeno nelle predette particulari la rabbia bellica, intanto che regione alcuna sopra la terra non si sa, che da guerra e da tribulazione infestata non sia. E, percioché gl’istrumenti della guerra il piú sono di ferro, figura l’autore questa qualitá di tempo esser di ferro: volendo, oltre a ciò, sentire che, si come il ferro è metallo che ogni altro rode, cosi la guerra essere cosa la quale ogni mondana sustanza rode e diminuisce.