Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/198

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che fanno i fiamminghi e’ padovani, «Qual che si fosse, lo maestro fèlli», cioè gli fece. «Giá eravarn dalla selva rimossi», cioè dal hosco, del quale di sopra ha detto nel canto decimoterzo; «Tanto, ch’io non avrei visto», cioè veduto, «dov’era, Per ch’ io ’ndietro rivolto mi fossi», a riguardare; e ciò fu «Quando incontrammo d’anime», dannate, «una schiera», cioè molte, «Che venien lungo l’argine», sopra ’l quale andavamo, «e ciascuna», di quelle, «Ci riguardava come suol da sera», cioè nel crepuscolo, che non è di e non è notte, «Guardare uno», cioè alcuno, «altro», cioè alcuno altro, «sotto nuova luna», cioè essendo la luna nuova, la quale, percioché poca luce puote ancora avere o dare, non ne fa tanta dimostrazione quanto alla vera conoscenza delle cose bisognerebbe; «E si», cioè e cosi, «ver’ noi aguzzavan le ciglia, Come vecchio sartor fa nella cruna», dell’ago, quando il vuole infilare. Questo avviene per difetto degli spirili visivi, li quali, o da grossezza o da altra cagione impediti, quando non posson ben comprendere le cose opposite, ne stringono ad aguzzar le ciglia, percioché in quello aguzzar le ciglia ristrignamo in minor luogo la virtú visiva, e, cosi ristretta, diviene piú acuta e piú forte al suo uficio; cosi dunque, dice, facevan quelle anime per lo luogo nel quale era poca luce. «Cosi», come di; sopra è dimostrato, «adocchiato», cioè riguardato, «da cotal famiglia», quale era quella che quivi passava, «Fui conosciuto da un», di loro, «che mi prese Per lo lembo», del vestimento (è il lembo la estrema parte del vestimento, dalla parte inferiore), «e gridò», questo cotal che mi prese, dicendo: — «Qual maraviglia?»— (supple), è questa che io ti veggio qui. «Ed io, quando ’l suo braccio a me distese», prendendomi, «Gli occhi ficcai», cioè fiso mirai, «per lo cotto aspetto», cioè abrusciato dall’incendio, il quale continuamente cadea; «Si» gli occhi ficcai, «che ’l viso abrusciato», e però alquanto trasformato, «non difese», cioè non tolse, «La conoscenza sua», cioè di lui, «al mio intelletto; E», perciò, «chinando la mano alla sua faccia, Rispuosi: — Siete voi qui, ser Brunetto?» — quasi parlando admirative.