Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/234

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parole dice per quello che a Virgilio vede fare, il quale, per avviso con un picciol cenno fatto con una corda, provocò a venire in publico a sé quello che egli disiderava, cioè Gerione.

E questo nelle seguenti parole dimostra Virgilio all’autore, il qual, seguendo, dice: «E1 disse a me: — Tosto verrá di sopra», a quest’acqua, «Ciò ch’io attendo, e», ciò, «che’l tuo pensier sogna», cioè non certo vede, «Tosto convien ch’ai viso tuo si scuopra», cioè si manifesti. E, percioché quello, che seguir dee, pare all’autor medesimo una cosa incredibile, avanti che a scriverlo pervenga, con parole escusatorie e ancora con giuramento dimostra sé vo’entieri averlo trapassato senza dire, se la materia l’avesse patito.

Dice adunque: «Sempre a quel ver c’ha faccia di menzogna», cioè che somiglia bugia, come fa quello che dir delibo, «Dee Tuoni chiuder le labbra, quanto el puote», cioè tacerlo, «Peroché senza colpa», di cui che ’l dice, «fa vergogna», a quel cotal che’l dice; in quanto color, che l’odono, si fanno beffe di lui, e dicono lui essere grandissimo bugiardo. «Ma qui tacer non posso», che io non dica questo vero che avrá faccia di menzogna; quasi voglia dire: se io potessi, il tacerei; e appresso questo, con giuramento afferma quello esser vero che esso dice che vide: «e per le note, Di questa Commedia, lettor, ti giuro, S’elle non sien di lunga grazia vote». Il giuramento è in sustanza questo: se io non dico il vero, che questo mio libro non duri lungamente nella grazia delle genti. Il quale è molto maggior giuramento, quanto a colui che il fa, che molti non stimano; percioché qualunque è colui che in fatica si mette di comporre alcuna cosa, il primo suo disiderio è di pervenire per quella composizione in fama e in notizia delle genti; e, appresso, è che questa fama duri lungamente, né maggior cruccio potrebbe avere che il poter credere la sua gran fatica dover brieve tempo durare. Giura adunque per questo, come detto è, e dice: «per le note di questa Commedia». «Note» son certi segni in musica, li quali hanno a dimostrare quando e quanto si debba la voce elevare e quando