Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/276

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Comincia il canto vigesimosecondo del Paradiso. Nel quale l’autore narra come parlò con san Benedetto, il quale piú altri santi spiriti contemplativi gli nominò, e piú cose gli disse in vitupèro de’ presenti religiosi; poi dietro a lui su per la scala se ne sali nell’ottavo cielo; e quindi vólto in giú, discrive quali vedesse la terra e tutti gli altri cieli.

Comincia il canto vigesimoterzo del Paradiso. Nel quale l’autore discrive come la celeste milizia mirabil festa facesse dintorno alla Vergine Maria.

Comincia il canto vigesimoquarto del Paradiso. Nel quale l’autore, con san Pietro parlando, mostra quello che è fede e quello eh’ e’ crede.

Comincia il canto vigesimoquinto del Paradiso. Nel quale l’autore scrive come, da sa’ Iacopo apostolo domandato, dice che cosa è speranza; e appresso come, essendo sopravenuto san Giovanni evangelista, ode da lui non essere in cielo alcuno altro col proprio corpo che Cristo e la madre.

Comincia il canto vigesimosesto del Paradiso. Nel quale l’autore, a domanda di san Giovanni evangelista, dice che cosa è caritá; e appresso come, con Adam parlando, da lui ode quando creato fosse, quanto vivesse, e dove.

Comincia il canto vigesimosettimo del Paradiso. Nel quale l’autore primieramente racconta parole dette da san Piero contro alli moderni pastori; e appresso discrive come pervenisse nel nono cielo. Comincia il canto vigesimottavo del Paradiso. Nel quale l’autore discrive la gloriosa festa de’ nove cori degli angeli. Comincia il canto vigesimonono del Paradiso. Nel quale Beatrice dimostra all’autore l’ordine della creazione delle cose; e appresso ragiona della natura angelica; e ultimamente parla contro alla vanitá d’assai moderni predicatori.

Comincia il canto trigesimo del Paradiso. Nel quale l’autore scrive sé esser salito nel decimo cielo; dove prima in forma d’un fiume, poi in forma d’una rosa, vede la celeste corte, e in quella la sedia d’Arrigo imperadore; del quale e di Clemente papa Beatrice alcuna cosa gli predice.

Comincia il canto trigesimoprimo del Paradiso. Nel quale l’autore dice come, in luogo di Beatrice, trovò san Bernardo, il quale gli mostrò lei sedere nel luogo a’suoi meriti sortito; ed egli le fece orazione; poi, dicendogliel san Bernardo, volse gli occhi alla letizia de’ gloriosi.