Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/42

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essere nel mare oceano etiopico, di rincontro a quegli etiopi che son cognominati esperidi. La qual cosa par che testimoni Lucano, dove scrive: Fínibus extremis Libyes, ubi fervida tellus accipit Oceanum demisso sole caleniem, squalebant late Phorcynidos arva Medusae, ecc. E dicesi queste sorelle avere avuta questa proprietá, che, chiunque le riguardava, incontanente si convertiva in sasso. E di Medusa, la maggior delle tre, si come Teodonzio scrive, si dice che ella fu oltre ad ogni altra femmina bella; e intra l’altre cose piú ragguardevoli della sua bellezza, dicono essere stati i suoi capelli, li quali non solamente avea biondi, ma gli aveva che parevan d’oro. Dallo splendore de’ quali preso Nettuno, giacque con lei nel tempio di Minerva; e di questo congiugnimento vogliono nascesse il cavallo nominato Pegaso. Ma Minerva, turbata della ignominia nella qual pareva il suo tempio venuto per questo adulterio, accioché non rimanesse impunita, dicono che i capelli d’oro di Medusa trasformò in serpenti; per la qual cosa Medusa, di bellissima femmina, divenne una cosa mostruosa. La qual cosa essendo per fama divulgata per tutto, pervenne in Grecia agli orecchi ai Perseo, in quei tempi valoroso e potente giovane; laonde egli, a dover questa cosa mostruosa tór via, venne di Grecia lá dove Medusa dimorava, e quivi, armato con lo scudo di Pallade, la vinse e tagliolle la testa, e con essa se ne ritornò in Grecia. E questo quanto alle Azioni basti. E veggiamo quello che sotto questo voglian sentire coloro che finsono, e poi al nostro proposito il recheremo.] [Puossi adunque leggiermente concedere queste sorelle essere state figliuole di Forco; ma perché dette sieno figliuole d’un mostro marino, credo preso fosse dalla loro singular bellezza, l’ammirazion della quale non lasciava credere al vulgo ignorante lor potere esser nate di femmina, come l’altre nascono: ma di questo sia la quistione terminata. Che esse avessero tra tutte e tre solamente un occhio, par che credano Sereno e Teognide, antichissimi istoriografi, per ciò esser detto, perché