Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/91

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segni sono discritti, fanno lor corso tutti e sette i pianeti, e naturalmente vanno da ponente a levante: per la qual cosa segue che, essendo il sole nel segno d’Ariele e surgendo dall’emisperio inferiore al superiore, si leverá prima di lui il segno de’ Pesci, e in esso sará l’aurora; e cosi vuol qui l’autore dimostrare per i Pesci, li quali dice che guizzano, cioè surgono su per l’orizzonte orientale, dimostrar la prossima elevazion del sole, e cosi essere in su il farsi di. Ma, percioché questa dimostrazione non bastava a dimostrar questo tanto pienamente (e la ragione è perché il segno de’ Pesci potrebbe essere stato in su l’orizzcnte occidentale, e cosi dimostrerebbe esser vicino di doversi far notte), aggiunge l’autore la seconda dimostrazione, la quale stante, non può il segno de’ Pesci, essendo in su l’orizzonte, dimostrare altro se non il sole esser propinquo a doversi levare sopra ’l nostro emisperio; e avendo detto: «i Pesci guizzan su per l’orizzonte», cioè su per quel cerchio che divide l’uno emisperio dall’altro, il qual si chiama «orizzonte» (che tanto vuol dire quanto «finitore del nostro vedere», percioché piú oltre veder non possiamo), dice: «E ’l carro tutto sovra il coro giace».

Ad intelletto della qual dimostrazione è da sapere che, comeché il vento non sia altro che un semplice spirito, creato da esalazioni della terra e da fredde nuvole esistenti nell’aere, egli ha nondimeno tanti nomi, quante sono le regioni dalle quali si conosce esser mosso, e quinci molti per molti nomi il nominarono; ma ultimamente pare per l’autoritá de’ navicanti, li quali piú con essi esercitano la loro arte, essere rimasi in otto nomi, e cosi dicono essere otto venti: de’ quali il primo chiamano «settentrione» ovvero «tramontana», percioché da quella plaga del mondo spira verso il mezzodi; il seguente chiamano «vulturno» ovvero «greco», il quale è tra ’l settentrione e ’l levante; il terzo chiamano «euro» o «levante», percioché di levante spira verso ponente; il quarto chiamano «euro auster» ovvero «scilocco», il quale è tra levante e mezzodí; il quinto chiamano «austro» ovvero «mezzodí», percioché dal mezzodí soffia verso tramontana; il sesto chiamano «libeccio»