Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/137

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novella settima 133

e servidori di diverse parti, prestamente congregò una bella e grande e poderosa oste, ed a far guerra al duca d’Atene si dirizzò. Il duca, queste cose sentendo, a difesa di sé similmente ogni suo sforzo apparecchiò, ed in aiuto di lui molti signor vennero, tra’ quali, mandati dallo ’mperadore di Costantinopoli, furono Costanzo suo figliuolo e Manovello suo nepote con bella e con gran gente; li quali dal duca onorevolemente ricevuti furono, e dalla duchessa piú, per ciò che loro sirocchia era. Appressandosi di giorno in giorno piú alla guerra le cose, la duchessa, preso tempo, ammenduni nella camera gli si fece venire, e quivi con lagrime assai e con parole molte tutta l’istoria narrò, le cagioni della guerra narrando; mostrò il dispetto a lei fatto dal duca della femina la quale nascosamente si credeva tenere, e forte di ciò condolendosi, gli pregò che all’onor del duca ed alla consolazion di lei quello compenso mettessero che per loro si potesse il migliore. Sapevano i giovani tutto il fatto come stato era, e per ciò, senza troppo addomandar, la duchessa come seppero il meglio riconfortarono e di buona speranza la riempierono, e da lei informati dove stesse la donna, si dipartirono. Ed avendo molte volte udita la donna di maravigliosa bellezza commendare, disideraron di vederla ed il duca pregarono che loro la mostrasse; il quale, mal ricordandosi di ciò che al prenze avvenuto era per averla mostrata a lui, promise di farlo: e fatto in un bellissimo giardino, che nel luogo dove la donna dimorava, era, apparecchiare un magnifico desinare, loro la seguente mattina con pochi altri compagni a mangiar con lei menò. E sedendo Costanzo con lei, la cominciò a riguardare pieno di maraviglia, seco affermando mai sí bella cosa non aver veduta, e che per certo per iscusato si doveva avere il duca e qualunque altro che per avere una sí bella cosa facesse tradimento o altra disonesta cosa: ed una volta ed altra mirandola, e piú ciascuna commendandola, non altramenti a lui avvenne che al duca avvenuto era. Per che, da lei innamorato partitosi, tutto il pensier della guerra abbandonato, si diede al pensare come al duca tôrre la potesse, ottimamente a ciascuna persona il suo