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Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/192

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188 giornata terza

lontano di qui e niun mi vi conosce; se io so far vista d’esser mutolo, per certo io vi sarò ricevuto. — Ed in questa imaginazion fermatosi, con una sua scure in collo, senza dire ad alcuno dove s’andasse, in guisa d’un povero uomo se n’andò al monistero; dove pervenuto, entrò dentro e trovò per ventura il castaldo nella corte, al quale, faccendo suoi atti come i mutoli fanno, mostrò di domandargli mangiare per l’amor di Dio e che egli, se bisognasse, gli spezzerebbe delle legne. Il castaldo gli die’ da mangiar volentieri: ed appresso questo, gli mise innanzi certi ceppi che Nuto non aveva potuti spezzare, li quali costui, che fortissimo era, in poca d’ora ebbe tutti spezzati. Il castaldo, che bisogno avea d’andare al bosco, il menò seco, e quivi gli fece tagliar delle legne; poscia, messogli l’asino innanzi, con suoi cenni gli fece intendere che a casa ne le recasse. Costui il fece molto bene, per che il castaldo a far fare certe bisogne che gli eran luogo, piú giorni vel tenne; de’ quali avvenne che uno la badessa il vide, e domandò il castaldo chi egli fosse. Il quale le disse: — Madonna, questi è un povero uomo mutolo e sordo, il quale un di questi dí ci venne per limosina, sí che io gli ho fatto bene, ed hogli fatte fare assai cose che bisogno c’erano. Se egli sapesse lavorare l’orto e volesseci rimanere, io mi credo che noi n’avremmo buon servigio, per ciò che egli ci bisogna, ed egli è forte e potrebbene l’uom fare ciò che volesse; ed oltre a questo, non vi bisognerebbe d’aver pensiero che egli motteggiasse queste vostre giovani. — A cui la badessa disse: — In fé di Dio, tu di’ il vero: sappi se egli sa lavorare ed ingégnati di ritenercelo; dágli qualche paio di scarpette, qualche cappuccio vecchio, e lusingalo, fagli vezzi, dagli ben da mangiare. — Il castaldo disse di farlo. Masetto non era guari lontano, ma faccendo vista di spazzar la corte tutte queste parole udiva, e seco lieto diceva: — Se voi mi mettete costá entro, io vi lavorerò sí l’orto, che mai non vi fu cosí lavorato. — Ora, avendo il castaldo veduto che egli ottimamente sapeva lavorare e con cenni domandatolo se egli voleva star quivi, e costui con cenni rispostogli che far volea ciò che egli volesse, avendolo ricevuto, gl’impose che egli l’orto lavorasse e mostrògli quello che a fare