Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/195

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novella prima 191

veggendosi, in quel medesimo appetito cadde che cadute erano le sue monacelle: e destato Masetto, seco nella sua camera nel menò, dove parecchi giorni, con gran querimonia dalle monache fatta che l’ortolano non venía a lavorar l’orto, il tenne, provando e riprovando quella dolcezza la quale essa prima all’altre solea biasimare. Ultimamente, della sua camera alla stanza di lui rimandatonelo, e molto spesso rivolendolo ed oltre a ciò piú che parte volendo da lui, non potendo Masetto sodisfare a tante, s’avvisò che il suo esser mutolo gli potrebbe, se piú stesse, in troppo gran danno resultare; e per ciò una notte, con la badessa essendo, rotto lo scilinguagnolo, cominciò a dire: — Madonna, io ho inteso che un gallo basta assai bene a diece galline, ma che diece uomini posson male o con fatica una femina sodisfare, dove a me ne convien servir nove; al che per cosa del mondo io non potrei durare, anzi sono io, per quello che infino a qui ho fatto, a tal venuto, che io non posso fare né poco né molto: e per ciò, o voi mi lasciate andar con Dio o voi a questa cosa trovate modo. — La donna, udendo costui parlare il quale ella teneva mutolo, tutta stordí, e disse: — Che è questo? Io credeva che tu fossi mutolo. — Madonna, — disse Masetto — io era ben cosí, ma non per natura, anzi per una infermitá che la favella mi tolse, e solamente da prima questa notte la mi sento essere restituita, di che io lodo Iddio quanto io posso. — La donna sel credette, e domandollo che volesse dir ciò, che egli a nove aveva a servire. Masetto le disse il fatto, il che la badessa udendo, s’accorse che monaca non avea che molto piú savia non fosse di lei; per che, come discreta, senza lasciar Masetto partire, dispose di voler con le sue monache trovar modo a questi fatti, acciò che da Masetto non fosse il monistero vituperato. Ed essendo di quei dí morto il lor castaldo, di pari consentimento, apertosi tra tutte ciò che per addietro da tutte era stato fatto, con piacer di Masetto sí ordinarono, che le genti circostanti credettero che, per le loro orazioni e per li meriti del santo in cui intitolato era il monistero, a Masetto, stato lungamente mutolo, la favella fosse restituita, e lui castaldo fecero: e per sí fatta maniera le sue fatiche partirono, che egli