Pagina:Boccaccio - Decameron I.djvu/223

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novella sesta 219

ma ora, forse aspettando tempo quando ha creduto che io abbia men di sospetto, mostra di volere fare a me quello che io dubito che egli non tema che io facessi a lui, cioè di volere al suo piacere avere la donna mia: e per quello che io truovo, egli l’ha da non troppo tempo in qua segretissimamente con piú ambasciate sollecitata, le quali io ho tutte da lei risapute, ed ella ha fatte le risposte secondo che io l’ho imposto. Ma pure stamane, anzi che io qui venissi, io trovai con la donna mia in casa una femina a stretto consiglio, la quale io credetti incontanente che fosse ciò che ella era; per che io chiamai la donna mia e la domandai quello che colei domandasse. Ella mi disse: — Egli è lo stimol di Filippello, il qual tu con fargli risposte e dargli speranza m’hai fatto recare addosso; e dice che del tutto vuol sapere quello che io intendo di fare, e che egli, quando io volessi, farebbe che io potrei essere segretamente ad un bagno in questa terra, e di questo mi priega e grava: e se non fosse che tu m’hai fatti, non so perché, tener questi mercati, io me l’avrei per maniera levato di dosso, che egli mai non avrebbe guatato lá dove io fossi stata. — Allora mi parve che questi procedesse troppo innanzi e che piú non fosse da sofferire, e di dirlovi, acciò che voi conosceste che merito riceva la vostra intera fede per la quale io fui giá presso alla morte. Ed acciò che voi non credeste, queste esser parole e favole, ma il poteste, quando voglia ve ne venisse, apertamente e vedere e toccare, io feci fare alla donna mia a colei che l’aspettava questa risposta, che ella era presta d’esser domane in su la nona, quando la gente dorme, a questo bagno; di che la femina contentissima si partí da lei. Ora, non credo io che voi crediate che io la vi mandassi: ma se io fossi in vostro luogo, io farei che egli vi troverebbe me in luogo di colei cui trovarvi si crede, e quando alquanto con lui dimorata fossi, io il farei avvedere con cui stato fosse, e quello onore che a lui se ne convenisse ne gli farei; e questo faccendo, credo sí fatta vergogna gli fia, che ad una ora la ’ngiuria che a voi ed a me far vuole vendicata sarebbe. — Catella, udendo questo, senza avere alcuna considerazione a chi era colui che gliele